Tempo fa ho avuto il piacere di realizzare un ritratto di Alberto e Paolo, gestori dell’officina WDM Meccanica a Sarzana. Specializzati in 4×4, preparatori con un know-how riconosciuto in tutto il mondo, non tutti sanno che hanno una sezione della loro officina è dedicata al recupero, restauro e rivendita di mezzi militari WWII americani.
La cura per il dettaglio, l’esperienza e le loro conoscenze storiche sono a livelli più che professionali e per questo stesso motivo, il prodotto finale é assolutamente mozzafiato. Per chi, come me, ha la passione per la storia, la loro officina si trasforma in museo. Non a caso, per le riprese del famoso film del 2008 “Miracle at St. Anna“, il regista americano Spike Lee si é rivolto all’Associazione culturale 92ma Divisione Buffalo, di cui Alberto é presidente, per la fornitura di comparse, mezzi militari e senza dubbio consulenze storico logistiche.
É quindi stato un onore, oltre che un piacere, poter realizzare questo ritratto.
Grazie al prezioso intervento di Alessio Ciancianaini, filmmaker, compagno di lavoro, ma soprattutto amico, abbiamo avuto modo di documentare con uno splendido video, il pomeriggio passato assieme a Paolo ed Alberto.
Per questo scatto abbiamo sfruttato molto la luce naturale dell’officina, un mix di neon e luce solare proveniente dalle grandi finestre, rafforzandone il carattere con 3 flash Profoto (B1, D1 e Pro B600). Inutile spiegarvi come e dove li abbiamo posizionati, dato che il video di Alessio é estremamente esplicativo.
Oltre all’esperienza tecnica che rafforzo durante ogni servizio, soprattutto quando si tratta di un ritratto, la cosa più importante per uno scatto del genere é il rapporto che cerco di stringere con il mio soggetto: coglierne i punti di forza e capirne la “storia“. Ognuno di noi giorno dopo giorno aggiunge una nuova pagina alla propria esperienza di vita, ed il mio lavoro come fotografo ritrattista é riuscire appunto a leggere questo racconto personale.
Il passaggio successivo, prima ancora di comporre l’inquadratura é ascoltare me stesso per capire che emozione é nata in me dopo aver letto la suddetta storia. In base a questa sensazione passo quindi ad assemblare, pezzo dopo pezzo, la fotografia che ho in mente.
Purtroppo questo approccio non é sempre possibile, un po’ per il tempo a disposizione, per eventuale incompatibilità con la persona che dobbiamo ritrarre o per mille altri motivi, quindi, rimandando ad un mio precedente articolo, fare i compiti prima di scattare diventa quasi indispensabile.
Spero possiate trarre il meglio dal video di Alessio e per qualsiasi domanda tecnica non abbiate timore di scrivermi. Non credo nei “segreti” da professionista, ma piuttosto nella condivisione per una mutua crescita.