Qui ti spiego perché, a mio avviso, Capture One Pro é insuperabile ossia il software di post produzione per eccellenza.
Sto iniziando a creare una serie di stili Capture One da condividere sul mio blog e canale YouTube ed ho pensato che potesse essere particolarmente efficace partire da una base su Color Checker X-Rite. L’idea é di fotografare il comodo Passport in varie condizioni di luce e creare eventuali viraggi, contrasti ecc. appunto sui colori del pannello.
Siccome questi colori rispecchiano uno standard universale utile a creare profili ICC, mi sono posto il dubbio se non fosse il caso di partire creando un profilo innanzitutto per il corpo macchina che sto usando (in questo periodo una Sony A 7IV) e per le differenti condizioni di luce.
A differenza di altri software come Adobe Lightroom, Capture One non ha un processo di creazione ICC direttamente collegato al software fornito da x-Rite… e c’è un motivo!
Quindi, cercando di essere breve, in Capture One devi assicurarti che nel pannello delle caratteristiche base alla voce Profili ICC tu abbia selezionato sotto “effetti > nessuna correzione colore” e successivamente impostare “curve” su “risposta lineare” (perdonami in caso non avessi tradotto correttamente dall’inglese, lingua in cui uso Capture One).
Poi esporti un TIFF non compresso a 16bit e lo dai in pasto al software di X-Rite con il quale creerai il profilo.
Rilanci Capture One, torni in Profilo ICC ed applichi il profilo appena creato.
Consiglio vivamente di mantenere anche qui una riposta curve lineare e non auto o altri presets. Si certo, questo implica un po’ più di lavoro dopo ma ti permette di partire da una base estremamente pulita (flat e sottoesposta, ma cavolo quanto dettaglio con cui giocare).
Ancora due passaggi (anzi, se ti fidi, per te uno solo) per capire perché Capture One é insuperabile…
Io, che sono un po’ un rompiscatole, ho quindi creato una nuova versione del file applicando come profilo ICC quello che Capture One suggerisce per il tuo specifico corpo macchina, imposti la curva su “lineare” e metti a confronto le due immagini.
Guarda soprattutto i rossi… non corrispondono vero?
Ora, se ti fidi, metti un like a questo articolo, chiudi e vai farti una birra per poi tornare a post produrre le tue immagini come hai sempre fatto, magari con l’aiuto di uno dei profili che qui ti regalo:
Se invece vuoi capire di più e scoprire perché cavolo ho scritto “Capture One Pro é insuperabile” cerchi la tabella riferimenti colore di X-Rite, correggi il bilanciamento del bianco cliccando sul grigio neutro del pannello Color Checker (su entrambe le varianti), imposti lettura contagocce su LAB oppure sRGB Generico e ti accorgi che il profilo individuato automaticamente da Capture One Pro é maledettamente vicino ai valore indicati da X-Rite, mentre quello che hai creato tu… bé, non é la stessa cosa!
Ecco perché, a mio avviso, Capture One Pro é insuperabile, quantomeno nella gestione del colore. Non fraintendere: quando lavoro alle mie immagini (dipende dall’utilizzo dello scatto stesso) la post produzione include anche l’utilizzo di Photoshop. Con Capture One creo qualcosa che va oltre la “base”; creo una versione post prodotta direi al 75% da concludere appunto con Photoshop.
E voilà, ancora una volta ti chiedo di non prendere le mie parole, i miei suggerimenti, come oro colato. Magari lungo il mio percorso ho commesso degli errori che mi hanno portato a queste conclusioni. Prendile come stimolo per fare le tue ricerche, le tue esperienze, e se ti va condividile qui. Non mi dispiacerebbe essere smentito: imparerei qualcosa.
Buon lavoro.