si sono molto fortunato, e mi alleno duramente per esserlo

Pre-produzione

Tempo fa ho letto un articolo in cui dopo un tiro in buca, un tizio tra il pubblico ha esclamato: “che fortuna“. Il golfista, di cui non ricordo il nome, si é girato e ha risposto: “si sono molto fortunato, e mi alleno duramente per esserlo

É mia abitudine, un po’ per carattere, un po’ per paranoia / timore di non far bene il mio lavoro, prepararmi il più possible. Per preparazione intendo bene o male tutto quello che mi viene in mente che possa in qualche modo ruotare intorno alla fotografia che mi viene richiesta. Parlo quindi dei test che effettuo in studio [qui un esempio], di documenti di testo con annotazioni, idee, dubbi, domande da porre ad altri, poi esempi tratti da altri fotografi (su Instagram ho delle cartelle di preferiti divise per argomenti come ritratto, post produzione…), tabelle per organizzare lo shooting con schede per ciascun talent che vi parteciperà… e così via fino alla noia. Uno dei lavori più complessi ma allo stesso tempo veramente piacevoli da svolgere nella fase di pre-produzione é lo scouting della location adatta!

Si traduce nel salire in macchina (o spesso in bici nel mio caso) e di andare a cercare un luogo fisico che risponda al meglio alle necessità del momento. Spesso sono posti che già conosco, che mi sono annotato od ho semplicemente fotografato con il telefono come memo visiva per futuri shooting.

Una volta sul posto faccio tutta una serie di fotografie con il telefono o con la macchina ed ottica che immagino utilizzerò, e se si tratta di luoghi all’aperto sfrutto moltissimo un’app che si chiama SunSurveyor che mi permette di pre-visualizzare ad una certa data il percorso del sole. Utile perché così potrò scegliere quando e dove posizionarmi. Certo, l’improvvisazione é fondamentale durante un servizio, ma la pianificazione getta le basi per poter avere le idee chiare sul risultato che cerchiamo, accelera il processo produttivo e, se state scattando con un art director accanto, gli infonde un certo senso di sicurezza.

(Tempo fa ho scritto un articolo in merito sul mio profilo LinkedIn  – leggi)

Letteralmente nel 100% dei casi in cui ho svolto un attento lavoro di ricerca e pianificazione, l’effettivo shooting poi ha portato a risultati eccellenti o, quantomeno, ai risultati che mi ero prefissato.

Andare fisicamente sulla potenziale location in cui realizzerete il vostro lavoro, vi permette di capire moltissime cose, di pre-visualizzare eventuali problemi, di stimare con maggior precisione il budget necessario ma soprattutto vi permette di farvi ispirare e guidare dal luogo stesso. Un giorno scriverò su come arrivo ad immaginare le foto prima ancora di scattarle, ma l’esperienza mi ha insegnato che il profumo, la luce e semplicemente il sapore di un luogo sono elementi chiave per aiutarci nel processo creativo.

Per me, spesso, una fotografia é la conseguenza se non la traduzione visiva di un sentimento ed emozione che ho provato. Bella, brutta, forte, intensa, complicata o quasi impercettibile che sia, un luogo fisico vi trasmetterà sempre una sensazione: l’arte sta nell’ascoltarla e poi farla confluire in una fotografia.

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